Yoga Sutra - Parte 2
Tutto ciò che esiste non è altro che un’evoluzione della Prakrti (sostanza) primordiale che ha luogo per effetto dell’influsso di Purusha (essenza), sulle sue sue tre qualità(guna), rompendone l’equilibrio.
La natura dei “guna”è: consapevolezza (Sattva), azione (Rajas) ed inerzia (Tamas) e tali qualità non sono negative né positive perchè la loro azione non è tale in senso assoluto ma sempre e solo in relazione all’Ordine Universale (Dharma) che si manifesta col ritmo della Natura.
Quando le forze dei tre Guna, tra loro antagoniste, sono in equilibrio, Prakrti non produce alcuna modificazione e l’intera Manifestazione (Mondo) riposa allo stato potenziale di germe. Quando tale equilibrio si rompe, Prakrti emana l’intero Universo.
Per la visione dello Yoga le innumerevoli anime individuali sono pure ed eterne e tuttavia si identificano con le esperienze sensoriali. L’ignoranza della propria vera natura incatena l’anima individuale alla continua rinascita nel Samsara (ciclo del divenire attraverso le esperienze). Unico rimedio a questa condizione è la “conoscenza” e lo Yoga insegna il modo per realizzarla, indicando una via che passa attraverso l'azione, l’interiorizzazione, la calma mentale.
La liberazione si ottiene attraverso lo sforzo metodico e continuo per purificare il corpo e la mente fino ad ottenerne il perfetto controllo: conducendo “Chitta” (mente, principio cosciente) ad una condizione di purezza, inibendo le modificazioni mentali.